Start website main content

  • Istituto Confucio

In collaborazione con l'Istituto Confucio a Firenze seminario sull'agopuntura con uno dei massimi esperti del setore, Wang Zhaoyang

Publication date: 29.05.2013
Image for p1030870.jpg
Back to Sant'Anna Magazine

Wang Zhaoyang della “Beijing University of Chinese Medicine” ha condotto un seminario sull’ictus al Centro di Medicina tradizionale cinese “Fior di Prugna” a Firenze, a cui hanno partecipato 34 medici e 10 auditori appartenenti a varie figure sanitarie. L’evento è stato promosso dall’Azienda Sanitaria di Firenze – Centro di Medicina Tradizionale Cinese “Fior di Prugna” e dall’Associazione Toscana-Cina Insieme dell’Istituto Confucio della Scuola Superiore Sant’Anna. Il corso si è tenuto nell’ambito di un programma di attività molto intenso del prof. Wang, ospite dell’Università di Firenze.

Wang Zhaoyang, che attualmente insegna alla Facoltà di agopuntura e moxibustione della Università di Pechino, è impegnato da oltre 15 anni nella didattica, nella pratica clinica e nella ricerca ed è specializzato nel trattamento di patologie neurologiche e nel dolore. Nato in una famiglia di medici, ripropone la craniopuntura (agopuntura sul cuoio capelluto) definita dalla “International Standard Scalp Acupuncture” e personalmente interpretata dal padre, Wang Duanyi che ha standardizzato la tecnica, associandola a movimenti di taiji e di massaggio sulle zone del corpo interessate dalla patologia.
Questo trattamento può risultare efficace soprattutto nei dolori, anche a seguito di lesioni traumatiche, della zona lombare, del collo, spalla, arti inferiori, ma anche nelle patologie neurologiche quali le sequele dello stroke, nelle lesioni midollari, nelle paralisi faciali e nelle paralisi cerebrali infantili. Secondo questa tecnica la testa è la “casa dell'intelligenza”, e ad essa arrivano tutti i meridiani yin e yang del corpo, quindi attraverso il trattamento di questa zona si possono curare tutte le malattie.

L’interesse che il seminario ha destato fra gli agopuntori è legato al fatto che, secondo il Ministero della salute (Quaderni, marzo-aprile 2010) la malattia cerebrovascolare rappresenta uno dei maggiori problemi sociosanitari, come seconda causa di morte e prima causa di invalidità a livello mondiale. In Italia ci sono 200.000 nuovi casi/anno di malattia cerebrovascolare, quindi di ictus – di cui circa l’80% è rappresentato da casi ischemici e di questi un quarto da recidive –, mentre le emorragie sono meno frequenti, anche se con una mortalità molto più elevata. La possibilità di sperimentare l’utilizzo della craniopuntura nella fase precoce post-stroke è interessante, sia per migliorare la salute ma anche per consentire una riduzione dei costi sociali da essa derivati. L’auspicio è che si possa al più presto progettare una ricerca multicentrica su questa materia, visto che le basi culturali sono state già gettate.